Query di ricerca: Valhalla di Peter Madsen. Strumenti » Pagine in italiano. Ricarica. Chi provasse a battere queste parole sul motore di Google Italia si vedrebbe restituire una piana desertica, arida e inospitale dove ogni tanto rotolano salsole morte. Siccome la lepisma è del parere che il talento e il genio vadano diffusi a macchia d’olio, parlare di questo argomento diventa un dovere civico ancor prima che un piacere.
E l’argomento di oggi è Valhalla di Peter Madsen.
Cos’è Valhalla?
È una serie a fumetti danese che reinterpreta, in chiave comica ma sempre mantenendo una certa fedeltà all’originale, i miti norreni come presentati nelle Edde che sono sopravvissute fino ai giorni nostri. La raccolta, già conclusa, si compone di 15 numeri pubblicati in un ampio arco temporale che copre trent’anni, andando dal 1979, con l’uscita del primo albo dal titolo Ulven er løs, “Il lupo è libero”, al 2009, anno in cui l’ultimo volume, Vølvens syner, “Le visioni della veggente”, è approdato in libreria.
Evidente la parentela con l’oltramontano Asterix, da cui ha saccheggiato il formato da 50 pagine con albo rilegato in cartoncino rigido. La mano disegnante è però 100% appendice del braccio di Madsen, e se nel primo volume l’inesperienza della giovane età si concretizza in un tratto ancora un po’ immaturo ma già caratteristico, negli albi successivi l’illustratore non lesina alcuno sforzo e ci consegna tavole dettagliate e full color che già da sole valgono il prezzo di copertina.
Si dà spazio a tutte le vicende più conosciute: Thialfi e Roskva, il furto del martello di Thor con nozze di tuoni e fulmini annesse, la costruzione della palizzata attorno ad Asgard, il concepimento di Sleipnir. Il tutto all’insegna di grasse risate, senza per questo snaturare il mito originale. Lodevole (ed efficace) il tentativo di Madsen & Co. di rattoppare e ordinare il mito secondo un ordine cronologico: si parte col reclutamento dei due bambini, Thialfi e Roskva, nel volume 1, per concludere con l’apocalisse del Ragnarök.
Oh, e dagli albi 4 e 5 è stato tratto un film a cartone animato.
Al momento la traduzione del fumetto verso altre lingue è disponibile in svedese e norvegese, mentre è in corso d’opera per l’edizione islandese, ribattezzata in Goðheimar, di cui vengono pubblicati i volumi a cadenza annuale – quest’anno, infatti, dovremmo assistere all’uscita del nono. Traduzioni ufficiali dei primi albi sono inoltre disponibili per le seguenti lingue: olandese, tedesco, francese, finlandese, faroese e indonesiano. (E se non siete ferrati in nessuno di questi idiomi, girano sempre delle più abbordabili e meno ufficiali scanlations in inglese – ma non dite che ve l’ho detto io.)
Insomma, se vi attraggono i miti nordici e riuscite a metter le zampe sopra a qualche edizione di Valhalla, tenetevela ben stretta fra gli artigli, ché merita.
La lepisma libraia