Questo inizio maggio, meteorologicamente parlando, sta facendo i capricci col suo cielo grigio e desolato. Non un panorama mozzafiato verso cui guardare oltre il vetro della finestra. Ci pensano le nuove uscite di questo mese, però, a stimolarci la vista con delle copertine davvero splendide!
La gemella sconosciuta – Jane Robins
Titolo: La gemella sconosciuta
Autore: Jane Robins
Casa editrice: Nord
Pagine: 336
In libreria dal 31 maggio 2018
Una sorella in pericolo. Una proposta allettante. Una scelta che cambierà tutto…
Callie e Tilda sono gemelle, eppure non si somigliano affatto. Callie è single, goffa e impacciata. Tilda invece ha tutto ciò che manca alla sorella: è più bella, più ambiziosa, più carismatica. È un’attrice di successo e ed è fidanzata con Felix, affascinante uomo d’affari. Insieme sono la classica coppia da rivista, invidiata da tutti. Persino da Callie. Almeno finché Callie non si rende conto che, negli ultimi tempi, Tilda è sempre più magra, rifiuta ogni proposta di lavoro, passa il tempo rintanata in una casa ormai irriconoscibile, dove il suo allegro caos ha lasciato il posto alla precisione maniacale di Felix: tutto è nuovo, ordinato e così asettico da far paura. E poi ci sono i lividi sulle braccia, le reazioni esagerate di Felix per questioni da nulla. Preoccupata, Callie cerca in Internet forum di sostegno alle vittime di uomini dispotici, manipolatori e violenti: le storie di quelle sconosciute le sembrano fin troppo familiari e Callie si convince che la sorella sia in pericolo. Deve proteggerla, a ogni costo. Ma come, se Tilda per prima non vuole farsi aiutare? Proprio quando Callie ha l’impressione che la situazione stia precipitando, riceve una proposta da una delle donne del forum, una proposta che potrebbe risolvere in un sol colpo i problemi di entrambe. E Callie accetta, sebbene sappia di star imboccando una strada da cui non potrà più tornare indietro, nemmeno quando capirà di aver commesso un errore imperdonabile…
Continua la serie di thriller di casa Nord. Suggestiva la copertina, per un giudizio sul contenuto si dovrà aspettare la fine del mese.
La casa in mezzo al mare – Miquel Reina
Titolo: La casa in mezzo al mare
Autore: Miquel Reina
Casa editrice: Nord
Pagine: 320
In libreria dal 17 maggio 2018
A volte bisogna perdersi per potersi ritrovare.
Sembrava una domenica di luglio radiosa come poche nell’isola di Brent, un remoto pezzo di roccia vulcanica circondato da un mare freddo e ostile. Invece, gradualmente, una densa coltre di nubi ha coperto il cielo e, all’improvviso, è scoppiato un acquazzone. Harold e Mary Rose Grapes sono barricati nella loro villetta gialla, a picco sulla scogliera più alta dell’isola. Sei mesi prima, hanno ricevuto un’ingiunzione di sfratto: per lo Stato quella casetta sulla falesia, in cui la coppia di pensionati ha vissuto per trentacinque anni, non è sicura e va abbattuta. L’indomani devono lasciarla e trasferirsi nell’angusta camera di una casa di riposo. Gli scatoloni non bastano a contenere i ricordi: quella casa è tutto ciò che li lega alla memoria del figlio, perso troppo presto, e ai sogni di gioventù cui hanno da tempo rinunciato, in favore di una vita tanto rassicurante quanto noiosa. Ma ecco che, durante la notte, avviene un fatto straordinario. Un fulmine colpisce la scogliera e crea profonde crepe nella roccia. E, con un tonfo, la casa scivola sul mare. È così che i Grapes diventano due naufraghi a bordo di una casa galleggiante. È così che ha inizio il loro viaggio alla deriva in un mare irto di pericoli. Per sopravvivere dovranno affrontare insieme le avversità quotidiane, dire addio ai fantasmi del passato e dimenticare i vecchi rimorsi. Come i più grandi avventurieri, impareranno che non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni e che, a volte, è necessario perdersi per riuscire a ritrovarsi.
Portico sul davanti, tetto rosso, circondata da bonaccia. Un paio di palme, qualche granello di sabbia sotto le fondamenta e diventa la sorella mai riconosciuta della Kame House… Un’oasi di pace, in ogni caso.
Divorare il cielo – Paolo Giordano
Titolo: Divorare il cielo
Autore: Paolo Giordano
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 430
In libreria dall’8 maggio 2018
La prima volta che Teresa li vede stanno facendo il bagno in piscina, nudi, di nascosto. Lei li spia dalla finestra. Le sembrano liberi e selvaggi. Sono tre intrusi, dice suo padre. O tre ragazzi e basta, proprio come lei. Bern. Tommaso. Nicola. E Teresa che li segue, li studia, li aspetta. Teresa che si innamora di Bern. In lui c’è un’inquietudine che lei non conosce, la nostalgia per un’idea assoluta in cui credere: la religione, la natura, un figlio. Sono uno strano gruppo di randagi, fratelli non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, carichi di nostalgia per quello che non hanno mai avuto. Il corpo li guida e li stravolge: la passione, la fatica, le strade tortuose e semplici del desiderio. Il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. E la campagna pugliese è il teatro di questa storia che attraversa vent’anni, quattro vite, un amore. Coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l’altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto del mondo.
L’amicizia fra maschi, la ribellione a Dio e ai padri, il desiderio e la rivalità: Divorare il cielo è un grande romanzo sul nostro bisogno di trasgredire, e tuttavia di appartenere costantemente a qualcosa o a qualcuno. Al centro c’è una generazione colma di vita e assetata di senso, che conosce tutto eppure non si riconosce in niente. Ragazzi con un piede ancora nel vecchio millennio, ma gettati nel futuro, alla disperata ricerca di un fuoco che li tenga accesi.
Alla penna di Paolo Giordano ho dato un assaggio con le prime pagine de La solitudine dei numeri primi. Il piatto l’ho “riportato in cucina”. L’anno in cui si è diffuso a macchia d’olio per le librerie d’Italia avevo 19 anni e un gusto ancora tutto da maturare in fatto di letteratura: forse dovrei dargli una seconda possibilità?
Punizione – Elizabeth George
Titolo: Punizione
Autore: Elizabeth George
Casa editrice: Longanesi
Pagine: 720
In libreria dal 24 maggio 2018
Un romanzo magistrale ad alto tasso di suspense, che vede Barbara Havers e Thomas Lynley impegnati nel caso più difficile della loro carriera. Una storia che lega il lettore dalla prima all’ultima pagina, capace di indagare negli insidiosi meccanismi della menzogna.
Suicidio. Questo sostiene la polizia. Ma la vittima, Ian Druitt, diacono dell’incantevole cittadina medioevale di Ludlow, è deceduta mentre era sotto custodia cautelare con l’accusa di un crimine vergognoso. Quando anche l’inchiesta degli Affari Interni conferma che non c’è nulla di sospetto in quanto accaduto, il caso sembra chiuso. Ma la famiglia della vittima non accetta questa versione dei fatti. E ha conoscenze tali da riuscire a far riaprire il caso. Quando il sergente Barbara Havers arriva a Ludlow e inizia a indagare sulla catena di eventi che hanno portato alla morte di Ian Druitt, tutto sembra confermare che si sia tolto la vita. Ma una sensazione che non riesce a scrollarsi di dosso le dice che le cose non sono quelle che sembrano. Decide così di osservare più da vicino gli abitanti apparentemente insospettabili, in gran parte pensionati e studenti, e scopre che quasi tutti hanno qualcosa da nascondere… La verità verrà a galla solo con l’arrivo in paese dell’unico investigatore della Metropolitan Police sufficientemente lucido e indipendente da poter mettere in dubbio l’operato dei colleghi, e svelare le corruttele e connivenze che hanno portato alcuni poliziotti a celare la verità. Questo investigatore è Thomas Lynley.
Il blu tenue della copertina di Punizione mi rimanda alla grafica de I guardiani della notte, saga fantasy delle fredde steppe russe introdotta dalla rappresentazione artistica di una donna che si ripara dalla tormenta di neve sotto a un tipico e tiepido colbacco. Ed è proprio una sensazione di freddo accogliente quella che mi suscita questa copertina: un quadro e una storia in cui vorrei immergermi, orrori polizieschi a parte.
L’anno in cui imparai a raccontare storie – Lauren Wolk
Titolo: L’anno in cui imparai a raccontare storie
Autore: Lauren Wolk
Casa editrice: Salani
Pagine: 300
In libreria dal 10 maggio 2018
Come Il buio oltre la siepe, a cui è stato paragonato da tutti i critici che l’hanno recensito, questo libro è la sintesi perfetta di avventura, suspense, impegno civile. Ambientato nel 1943, all’ombra delle due guerre, è il racconto di una ragazzina alle prese con situazioni difficili ma vitali: una nuova compagna di classe prepotente e violenta, un incidente gravissimo e un’accusa indegna contro un uomo innocente. Annabelle imparerà a mentire e a dire la verità, perché le decisioni giuste non sono mai facili e non possiamo controllare il nostro destino e quello delle persone che ci sono vicine, a prescindere da quanto ci impegniamo. Imparerà che il senso della giustizia, così vivo quando si è bambini, crescendo va difeso dalla paura, protetto dal dolore, coltivato in ogni gesto di umanità.
Una scrittura nitida e coinvolgente dà voce a una delle protagoniste più forti della letteratura contemporanea e terrà incollati alle pagine sia i ragazzi che gli adulti. L’anno in cui imparai a raccontare storie è già un classico.
Se scoppiasse una guerra o una calamità naturale (*fa un gesto scaramantico*) e dovessi strizzare il contenuto della mia vita in un bagaglio a mano, Il buio oltre la siepe sarebbe uno dei romanzi che porterei con me insieme a Il Signore degli Anelli. Proprio in questo istante stringo fra le mani l’edizione inglese originale di questa nuova uscita della Salani, dal titolo Wolf Hollow. Rimanete sintonizzati nei prossimi giorni per una recensione in anteprima!
La lepisma libraia