In un panorama sempre più internazionale, sapersi destreggiare fra lingue diverse da quella madre è indispensabile per restare al passo con le esigenze dei nostri tempi. Se da lettori uniamo l’utile al dilettevole attraverso la lettura di libri in lingua originale, apriamo anche la porta a migliaia di opere mai importate nel nostro Paese.
The House with Chicken Legs (“La casa con zampe di gallina”) è un libro per ragazzi che propone una rivisitazione soft della leggenda di Baba Yaga. Secondo il folklore russo, Baba Yaga è una presenza controversa: è una sgradevole megera, una strega che mangia bambini, ma è anche una vecchia che elargisce saggezza e consigli. Un personaggio dalla doppia faccia, insomma, che conduce un’esistenza solitaria in una casa che, appunto, poggia su un paio di zampe di gallina.
La Baba Yaga di Sophie Anderson smussa i lati spigolosi di questo mito e lo rielabora nella figura di una benevola vecchina che ogni notte apre le porte della sua casa alle anime erranti dei defunti e qui le intrattiene con un’ultima cena prima di guidarle nell’aldilà. The House with Chicken Legs è un libro che trabocca d’amore, magia e leggenda.
Perché consiglio The House with Chicken Legs?
Perché pochi libri esplorano un argomento così delicato come la morte in maniera così… delicata. Nella casa con zampe di gallina si respira un’atmosfera fiabesca, accogliente, ospitale. Anziché raggelare, riscalda con quel tipo di calore che ti avviluppa come un bozzolo e da cui non vorresti più uscire.
Baba Yaga è una nonna da manuale: saggia, paziente, a tratti malinconica, mai severa, di una lungimiranza senza eguali, giovane dentro nonostante gli acciacchi, dispensatrice di abbracci a volontà e di conforto all’occorrenza. Marinka, invece, dodici anni ha e come se avesse dodici anni si comporta. The House with Chicken Legs narra della ribellione dell’adolescenza, del bisogno che ognuno ha di costruirsi da sé il proprio futuro, dell’accettazione delle responsabilità che derivano da un errore commesso.
La morte diventa qui un’occasione per celebrare la vita vissuta. I trapassati brindano in compagnia e danno un ultimo sguardo alla lunga serie di impronte che si sono lasciati alle spalle – prima gattonando, poi camminando, infine trascinandosi con un bastone – prima di tuffarsi nell’ignoto dell’aldilà. Grazie all’amorevole Yaga che funge da faro e da guida, le anime compiono il grande salto in serenità.
È un libro dolceamaro che tocca temi fondamentali come la perdita di una persona a noi cara: non mancano mazzate che arrivano dritte, improvvise e spiacevoli come un pugno allo stomaco.
A chi consiglio The House with Chicken Legs?
A chi cerca libri che commuovano e confortino. Chi ha amato Coco troverà un’atmosfera familiare. Raccomando questo libro a chi non disdegna storie dal forte carico emotivo e, soprattutto, a chi ha almeno un B1 per non tenersi sempre dappresso il dizionario.
La lepisma libraia