La lepisma vi dà il benvenuto nel suo angolino virtuale!
Chi è la lepisma libraia?
La lepisma cui fa riferimento il titolo di questo blog è un insettino che si nutre di libri.
Le piace definirsi una bibliofaga di poche pretese, ma se una portata non le garba o crede di essersi imbattuta nella Sacra Cellulosa non ci pensa due volte a rendersi udibile a tutti gli altri occupanti abusivi della stanza in cui vive, altrimenti chiamata camera mia o, per il suo contenuto in libri, ristorante per lepisme. Il suo uditorio, ahimè, è fra i più modesti: qualche occasionale zanzara estiva o un ragnetto infreddolito che si imbuca da una fessura della portafinestra.
È per questa ragione che, di recente, si è messa a covare mire espansionistiche: stretti le vanno i confini fisici della libreria che giorno dopo giorno si arricchisce di viveri da depredare, e aspira a diffondere il suo verbo in ambienti bazzicati da un pubblico più attento e interessato.
Poiché Madre Natura non l’ha dotata di dieci polpastrelli, ha delegato a me l’onere di divulgare sulla blogosfera le sue opinioni libresche, con l’augurio che siano utili a chi, per diletto o per mille altre ragioni, gravita attorno allo straordinario mondo dei libri.
Quali sono i piatti preferiti della lepisma? Il Silmarillion, Una banda di idioti, L’isola di Odino, La collina dei conigli. Quando smetterà di sentirsi inadeguata a incensare recensire questi capolavori della letteratura, lo verrete a sapere bazzicando il suo blog.
Chi sono io?
Innanzitutto, sono un vertebrato classificabile nella definizione tassonomica di Homo Sapiens (e, almeno nei miei riguardi, ancora nutro dubbi su quel Sapiens). Lettrice a tempo perso, divoratrice accanita di pizza al sabato sera e astronoma da cortile quando il meteo lo permette. In sigle: INTP, 5w4.
A differenza della lepisma, posso vantare diritti di proprietà sull’armamentario letterario di camera mia. Con lei condivido invece una smisurata passione per i libri: ove la lepisma è solita divorarli in senso letterale, con somma disperazione di archivisti e bibliotecari, io mi limito ad assaporarne il contenuto con gli occhi. Gestisco, inoltre, anche se non assiduamente come una volta, un secondo blog: Translationverse.
Ah, mi chiamo Lucia e son nata nel secondo millennio.